
a singhiozzo
sui rintocchi della luce instabile che mi attraversa
mentre fuori tuona la luna, viola,
di un colore annodato su ste stesso 7 volte
come a bucare il vento e il suo scivolare denso
dell’aria che è foce inodore, santità e fame,
insapore, dal gusto fatale.
a singhiozzo fra le lenzuola che sono sorgente
per il mutamento che trancia e infesta
il notturno delle cose che ho addosso,
pelle ormeggiata a singhiozzo
con il respiro che scricchiola
sulla sostanza crèmisi che porta il tuo nome
e il velluto del tuo ricordo che si fonde
nella falla della mia ragione
mentre morde il mutevole torpore
nella mia screziata nudità.
©Runa
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Inedito 2021
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