Il Pianto in Parti Uguali

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Continuo a sostituire il cuore con piccoli spazi che rammendo fra le mani e il polso
raccolti al collo per farmi sentire ancora quel brivido che di vita parla .
Mi divido in parti uguali su questa terra
e lo faccio attraverso la carne che mi ristora dal dolore
e dal tempo immemore di parole
come un fruscio di carta caduto sul corpo
a dirmi di scrivermi dentro quello che ancora alla voce non muore .
Avevo sperato di avere più aria nella bocca per poter dire
senza urlare / di quella paura che lenta mi affanna
e mi affama di un respiro che fa invidia alla notte
e a quella paura che lascia il segno sulle gote
frusciante di colare
che ammortizza il pianto e il suo elettrico vizio .
©Runa
24/06/2014

20 pensieri su “Il Pianto in Parti Uguali

  1. Qualcuno dice che esiste in noi un corpo immateriale, legato a quello fisico da una specie di cordone, che si libera,, di solito nel sonno ma anche in situazioni di sensibilità estrema, dal corpo normale e fluttua verso altri luoghi, in parti uguali come dici tu, e osservare se stessi da un’altra prospettiva.
    “Esperienza fuori campo”, ed è quella che mi pare di leggere in questa bella poesia.

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    • Bisogna ” guardarsi ” dal di fuori , disconoscendosi quasi . È sopravvivenza. È ossigeno per un vivere sta stretto , preme , e disfa !
      Grazie per essere arrivata qui .
      Buona serata .

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