l’ambizione delle parole
come le spine delle rose
.accoglienza che precede il dolore
brucia nel nome della croce
nell’incedere prima di cadere
come zampillo ardente d’amore.
mi manca quell’andatura lenta della notte
quel suo oscillare fra le ore intermittenti
quel gioco di respiri nella curva della luce
che risveglia il giorno con il suo caldo inizio
rapida _ al bivio sull’incarnato
che si aggrappa al petto
coordinandone il tremore
felice _ in quel sussulto di gioia
che mostra lo scorcio
del cuore nel suo primo sole
mi manca quell’impronta lasciata alle lenzuola
quel groviglio bianco di nudità e attese
quel tramite che fai all’anima
nella rinuncia al lembo terrestre
©Runa
Poesia scritta divinamente, complimenti! 🙂
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ti ringrazio 🙂
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Sono sempre più orgoglioso di essere da tempo un tuo follower. Grazie a te per la risposta! 🙂
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L’onore è mio 🙂
Buona serata
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Anche a te! 🙂
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maronna! quanto cazzo è bella sta cosa!
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Cosa?
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Come cosa? ‘a poesia toia bella Rosa
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😊 grazie Poeta
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😀 ‘o dialetto o’ capisce ancora, allora?
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Certo che si 🙂 la madre lingua nun s scord 😉
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parole che si avvolgono di tessuti d’anima, dove tutto prende forma, fra calici d’amore e vergini essenze di primavere al ramo.
Sempre incantevole leggerti 😉
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è sempre un piacere ritrovare il tuo affetto qui . grazie Max
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