[ _e nel moltiplicarmi
continuo a rimettermi nel nero
di una piega di carne che raglia
fra le scomposizioni dinamiche
schiuse nel disgelo dell’anima ]
l’onda mia
nel rifiuto dell’acqua
cola a picco senza ristagno,
nel precipitare
l’abilità del mio eco
mantiene il suo schizzo discontinuo
come in una selva oscura
che sta per rivoltarsi
[ e_ nel moltiplicarmi in penitenza
come un fotogramma senza qualità
svolto l’angolo e cado
lungo l’urna d’aria cristallizzata
che refrigerando satura
la memoria gravida ]
©Runa
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