. nel moltiplicarmi.

[ _e nel moltiplicarmi
continuo a rimettermi nel nero
di una piega di carne che raglia
fra le scomposizioni dinamiche
schiuse nel disgelo dell’anima ]

l’onda mia
nel rifiuto dell’acqua
cola a picco senza ristagno,
nel precipitare
l’abilità del mio eco
mantiene il suo schizzo discontinuo
come in una selva oscura
che sta per rivoltarsi

[ e_ nel moltiplicarmi in penitenza
come un fotogramma senza qualità
svolto l’angolo e cado
lungo l’urna d’aria cristallizzata
che refrigerando satura
la memoria gravida ]

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW : https://www.youtube.com/watch?v=iLtW5_Dn894

sul dorso nero

_nemmeno fra i denti nello spazio stretto lasciato al fiato.

_nemmeno sul dorso nero e schiacciato dal senso di instabilità denso del desidero.

_nemmeno nell’amorevole abitudine del tuo ventre contro la mia schiena.

_nemmeno ripiegandomi senza gradi e luce nel leccarmi le dita di sottile strato di fame astrale.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW: https://www.youtube.com/watch?v=dHqbuJOd7Y0&list=RDGMEM6ijAnFTG9nX1G-kbWBUCJA&index=1

Omelìa

a misurare il passo verso la paura
ci pensa il verbo
con il suo tormento che si espande
nel suo infinito andare
in mucchi d’ombre
e fronde d’innaturale cantico.

[r_esisto
in questo tempo recesso
a sfatarmi fra i miraggi
r_esisto
al tepore anfratto
di un buio essenziale]

a misurare il passo verso la paura
ci pensa la terra oscura
dove svapora l’anima mia
lasciata alla trama che morde e attraversa
il comandamento di cui persi
la dinastica Omelìa

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

ringrazio @janaros322 per avermi fatto usare uno dei suoi meravigliosi ritratti.
potete seguire i suoi scatti su Instagram

https://instagram.com/janaros322/

on air now: https://www.youtube.com/watch?v=uNGmyQ8UbZ8&list=RDBTYUcEnwcGs&index=13

tongue

_mentre la nebbia spezza la curva della notte e le parole si tengono strette al nero delle mie forme, si consuma fino al margine della pena il dolore e affondo nell’ultima destinazione che si fa ancora più buia nell’ora del suo ritorno.
_e nel mentre torno sulle mie orme sfocate mi lascio assottigliare come ultima inclinazione dalla luna, e in essa nel limite del respiro annunciando fuochi e bagliori fino alla pronuncia esatta della mia lingua sparuta.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=fMZpb9vfiOM

I give Up

mi arrendo a questi giorni scrinteriati
con i capelli spettinati
e l’insufficienza degli occhi
a mirare curiosità lontane.
mi arrendo
all’impossibilità di risorgere
come un inverno involontario,
alle parole che diventano circostanza
e note perse fra i libri impolverati.
mi affaccio a viso nudo
nel cavo delle mani
con un mezzo pensiero che torna
e della luce e il buio
ne fa il suo equilibrio,
sgualcito d’inarrestabile vita
e immortale poesia.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now:https://www.youtube.com/watch?v=ohQSPR0Z1zM

.l’impeto accanto.

[la facilità con cui azzardavo il desiderio e ne facevo invasione chiara per le tue fantasie, per l’ acumine del tuo ego, poesia eventuale, pungolo rovente a mettermi a nudo nelle preferenze delle esigenze]

avevo cura di ogni possibile occasione.
cura, mentre il fiato veniva a mancare
distesa sulla tua parola
d’acqua mai irrequieta
a scrosciare nel venirti incontro.
avevi cura di ogni nostra possibile occasione
mentre la tenerezza a malapena
aleggiava nel nulla delle ossa
a filo sulla schiena indenne,
come quando a violarci
erano solo i risvegli degli occhi
e il lieve gesto delle mani
a contraddirsi
dopo la bruma imperiosa
accomodata accanto
ad ogni impeto di furia.

©Runa
Tutti i diritti riservati/ inedito 2020

[ora e qui].c’è silenzio.

on air: https://www.youtube.com/watch?v=Vd_nkokQwnQ

c’è silenzio ora qui.
qui dove è stato vissuto tutto con eccesso.
voce e silenzio.
amore e rancore.
sapere e dolore.

c’è silenzio ora qui.
qui dove tacere è stato subire.
amare, illudere.
l’ironia, una anomalia.
ricordare, il mio male.

c’è silenzio ora qui.
qui dove le distanze sono sempre state inappropriate.
grida, lacrime.
vuoto a spezzarmi.
inganno a sapermi.

ho raccolto fili di lacrime,
stanze schierate, ombre incollate,
soffitti pieni, cieli vuoti.
ed ora sono qui
ad illuminare senza candele
un solo affresco di silenzio
una luce lunare senza sognare.
un amore senza languore,
una me che non riesco a cambiare.

©Runa

.immobile.

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immobile è questo tempo
mentre / le crepe sul cuore allentano il silenzio
ed io _ scostante ad ogni minimo sentire
inumidisco quest’anima resa randagia dalle assenze

non ho un ritrovo per la solitudine delle parole
forse il vento _ forse la pioggia
che non mi direziona / che non mi condiziona
se non alla terra da cui un tempo fui strappata

immobile è questo tempo
mentre io non guarisco / non regisco
sono come una inopportuna fermentazione della voce
un disegno che si fa rancore fino illusioni a fiotti sugli occhi

non ho riparo da questo vuoto
forse _nel peso della notte saprò tutto della mia forma
saprò / che la speranza è un’attesa continua
di arcobaleni dimenticati e altari in ripide ascese

©Runa

.il dolore precoce.

questa è la mia natura _una sovrapposizione di forme e cose_
come radici a forma d’acqua in un corpo esteso che si muove lento

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nodi d’ore vuote in avanzo
sul cuore si arresta la disattenzione del tempo
mentre negli specchi sprovveduti
gli occhi accumullano granelli di sale e necessità

si identifica la stesura del sospirato disarmo
in cadenze di brama lenta piegate sotto il senso della lingua
dove rintocca la tua esigenza in promesse e preghiere masticate

prole d’un dolore che precoce rifinisce il giorno
in un graffio che sbuccia i palmi e ne svuota le carezze
gronda dalla bocca il disgelo dell’amore

ho avuto poco tempo per riempire la cupola della vita
con equazioni contrarie agli avvenimenti
/ tutto tuona _rimbomba di una fretta che mi assale
di un insopportabile utopia ed insensata sovrapposizione di cose che continuo a chiamare amore

©Runa

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=bl3aN9W4n2I

.crepe. anima decimata

Oltre _le crepe buie di queste pareti .
Oltre _gli spigoli polposi di un soffitto cadente .
Oltre _le paure risorte genuflesse sulla schiena in preghiera
_ci sono gli avanzi di una volontà che dispensa coraggio
che _non si scioglie alla disperata ricerca della continuità
che_ non mormora misericordia allo scadere dei peccati
ma che _animando la voce sfocia in una scusa di fango
alla ricerca della sua pozza da riempire .

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[Oltre _l’anima decimata sotto uno scrittoio di stelle
c’è l’affondo mancato di una essenzialità creativa
che persevera contro se stessa
contro l’allontanarsi dell’alba ormai stanca e persa
che scuoia la pelle in un eterno perpetuo tacere]
©Runa

.arresa.

 

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Appare in trasparenza questa lastra d’esistenza
sceneggiata di malinconia dove il verso del pensiero
prende forma e spasma come uno stelo arreso al vento
come _scintilla da passione al limite del respito_arreso.

Appare come un ritratto non protetto questo mondo
sconsacrato di bellezza _ribellato all’estasi
senza essere in grado di perdonarne poi l’eretica perfezione
come un poeta che sopravvive alla fame _arreso.

 

Appare così l’incompatibile altezza terrestre
ormai seppellita senza rassenerarne la lapide
come un dono che non ne nobilita la morte
nello scempio che la lascia andare nel suo scheletro a forma umana _arresa.

©Runa

.recidiva.

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_ e intanto la toppa che ho messo sul cuore si strappa
Io / dolente e furiosa come in groppa ad un groppo
resto razionale dinanzi a questo mio dolore .

Oh ! Mia pena che intanto mi accarezzi
docile e assente nel rigirarti nelle angoscie
strappa / strappa via questa toppa infetta
e greve di pace assopisciti sul mio cuore
senza lenire sulle memorie andate .
_le hai contate le mie primavere ?
_li hai inseguiti i miei inverni ?
_hai assaggiato il mio sangue ?

dunque / in questa alternanza di tormenti
scalda il tuo unguento e non vergognarti di restarmi dentro
sono in grado di tirar fuori da questo costato
la miglior morte necessaria nel tuo nome
ed io / recidiva a questa vita
rivivrò in vanesie vili ed epidermidi rafferme
per disconoscerne il posto
che mi rende carceriera del mio stesso stato secrezionale

_e intato la toppa che hai strappato da questo cuore
rientra infetta con il simularne sensi
ed io / nel nome di Dio sotto la madre Luna
declino .

©Runa