.fra le ceneri.

c’è qualcosa di fortemente beato
nel dimenarmi fra le ceneri
/ripiego nella preghiera
ma rinnego ogni somma benedizione
/

.mi basterebbe una sola caduta nella notte
per non sentirne la superficialità della terra
fin sotto la pelle resa superflua.

/scorcio spigoloso al risveglio
fino alle assenze oscillanti e liquide
fra una vertebra e l’altra
/

.mi basterebbe sentirmi in ripida ascesa
una traccia spaiata ad un bivio
una bianca sovraesposizione di condensa
che nella sua caduta finale
perde il suo andare.

©Runa

on air now : https://youtu.be/MPP9U9dHqaQ

.la riluttanza del tempo.

c’è qualcosa di fortemente assente
fra me e questo tempo di clessidra .
mi sento come la polvere di stelle mancante
per essere una magia perfetta
concreta
piuttosto che granelli di polvere sparsi
in quell’inquietudine primordiale
che ritrovo fra le provvidenze dei ricordi
e la beatitudine sacra

le ore scorrono oblique
come le lancette ferme
sul silenzio di questa casa .
non si allinea più la notte al giorno
come faceva un tempo il tempo
nella sua riluttanza alle intermittenze .
ora mi sembra tutto cosi disfatto
anche la mia ombra
che s’accavalla alle luci stropicciate
di un fare e disfare
che non mi riporta più
sulla frontiera del mio essere arbitrio
del tempo nel tempo
nuovamente frammentato
nella parità della notte
discontinua al giorno

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=qDJRAOQBzvE

. la vita artificiale .

l’anima mia è in piena rivolta
vorrei poter essere natura non natura
un lirismo artificiale e spietato
necessario al mio racconto .
vorrei perderne il comando
e risultare sconfitta
impassibile dinanzi
a questa vita che mi passa accanto
senza suono
che mi dorme addosso
che mi spezza le braccia
che mi lascia senza sonno .
l’anima mia è pronta a farmi fuori
a riportarmi nei luoghi dell’altrove
dove la magnificenza irreale
di questa esistenza
mi darà tregua e parole dure .
diverrò mortale , dunque infallibile
forse .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=zrijYtq6lcs

.l’ordine delle cose.

L’ordine delle cose fra gli spazi che non trovano protezione .
L’ordine dei contraccolpi emozionali che si fanno strumento per un canto che parte dal pianto e prosegue nella parola che come il nulla trova in se stesso l’unico rimedio .
L’ordine delle cose è una diga aperta sulle memorie , una preghiera senza altare , una prigione astuta per un’anima traditrice .
Finché avrò per la mia anima un banchetto di meraviglie , resterò astuta e traditrice , un ordine mancato fra tutte le cose terrene e non avrò bisogno di nessun rimedio per la fame né un contraccolpo per l’esigenza emozionale che mi terrà ancora in vita con una preghiera che grida al rogo sul suo altare mancato .

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trasudo di ogni vita che ho vissuto
il sangue è un grumo che mi divide in due
sono figlia e poi madre
una circostanza marchiata a fuoco
sulla pelle viva
addestrata ad esserlo
nonostante io mi senta messa qui
a caso , sotto un cielo di carne
che non sgombera le nuvole d’odio e dolore
che mi hanno bagnato di morte
più che di pioggia .

e fra i venti e le peonie
includerò ciò che manca ad un esistenza stanca
ancora una volta una favola cambiata
ancora una volta un grappolo di gioia mai raccontata

dove sono nata me lo sono sempre chiesto
sono un racconto spiegato a malapena
senza voce , senza esattezza
poichè neanche chi ha scritto di me ricorda più il nome
io sono una figlia mancata troppo in fretta
una madre suddivisa , una razione di sale
su di una ferita che chiede scusa
un niente da dire

la pioggia giunge al cospetto di questo steccato di rose
fra le tracce delle spine allungherò la mia mano
di pena e gioia , incline come a tutte le cose

©Runa

.unione lunare.

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è in questo gelido avanzare che il mio cielo
accurato di stelle piene , fissa l’andatura del presente
di terra senza frontiera e di speranze vane dalla pesantezza immane

non sono riuscita ad essere la figlia che avrei voluto essere
non sono riuscita ad assemblare il sogno con la realtà

solo l’incavo più profondo della notte è riuscito a contenermi
a ricamare i contorni dell’ anima in dissolvenza
tratteggiandone la sequenza con punte sporgenti di sale
padroneggianti di carezze insolite come argento

ho messo i sogni in sporgenza sul petto , curvi ad ascoltare il silenzio incombente di un mondo che riuscivo a mordere e ad affamare nuovamente nella venuta indifferente come dal suo oblio fatto di luci che non si sprecano nel ritorno al giorno

non sono mai riuscita a perdonare l’incompiuto atto della mia esistenza , mi è sempre mancata la terra sotto ai piedi
forse solo la forma della innaturale essenza completerà lo spazio vuoto che in questo miracolo chiamato vita riesco a toccare

è in questo gelido avanzare che nel mio cielo
accurato di stelle piene fisso
l’andatura inquieta del presente

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Io non brucio / io non tremo
Io rinasco ogni volta da un nuovo cielo nero
Io resto aggrappata al ventre della notte /
lussuosa d’unione lunare _Nera e austera
come la più pregiata delle pietre .
Io _pura come una Strega !

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=LKIRulQBEeg