Esile si fa la forma
come la punta sottile di un’armonica luce .
Eccentrica l’ombra ne segue la gloria
come nel dirsi parole .
…e si lascia scivolare
nei granelli di derma in redenzione
fermi sul confronto di una silente combustione
che deraglia in clemenza
esigente di un candido oblio
reso fiero respiro .
Sono prossima all’impatto emozionale
inconsapevole dell’intenzione
blaterata d’insolente autenticità .
Nel pieno della fierezza del mio essere
ringrazio ogni aspettativa
nutrita e mal goduta
di questa carne entusiasta
che si motiva di latranti rimorsi .
Ho chiesto continuamente la conversione della mia parola in dimora e Purgatorio .
Un riprendermi in senno dei sensi sconfinati sull’andare intollerabile .
Niente mi tiene al riparo da questa sconfinata morte , che sia per la carne , che sia per l’amore .
Ho chiesto di riempire i miei abbracci con polveri sepolcrali sensati , di fuoco ardente, di assolato dolore , di spine e candore .
Niente mi tiene al riparo da questo limbo d’illusione se non la realtà oscura partecipante al mio sogno migliore , che sia rosso come la lacrima del cuore , che sia nero come l’inchiostro con cui scrissi il tuo nome .
©Runa