.un desiderio necessario.

la pelle si spezza
tesa fra gli avverbi celati
muti e mutevoli
negli incontri che si scontrano
come un confronto empatico
tra la lingua e gli occhi .

è un desiderio necessario
l’altrove , scintilla che punge
ma non ne riproduce il dolore .
tesa ,fuori da ogni controllo ,
una patina di zucchero
che non riesco a dilatare .

assecondo il richiamo
di piccole stille rosse
frapposte sul tacere
di un suono che si fa contrasto
con il corpo che ebbi
e l’anima che fui .

dis_imparo ogni volta
ad ogni nuova vita .
dove le ombre tacciono
i miei occhi ammiccano .
incontrollato è il sangue
che urla sulla polvere accumulata .

©Runa

.poesie.

il silenzio è un Angelo fertile 
un pulpito che spaia il cielo
e prepara al congedo 
questa mia giovinezza_
questo nastro di vita mite
perso nella saggezza
di una voluttà nobile
che affievolisce e migra
nella pena_

fra le selve arrugginite 
spuma fredda l’inquietudine
nel modo più bello ch’io conosca
nel silenzio a mulino
d’una continua solitudine.
non venirmi meno ora , cuore mio
prega che il nero storno dell’anima mia
s’accenda d’ombra ,
bruna di fuoco che mi s’adagia accanto 
e sul finire della fiamma più alta 
tienimi viva , ancora
seppur spenta , a metà rivelata .

portami con te 
fino al mattino 
dove si sdraia la luce_
fra i monti
e l’aria fischia 
con sgomento il tuo nome_
fra i campi
come un fiorito rumore 
che diventa stupore_
…come fa l’amore 
portandosi via il tuo odore 

©Runa

.la rappresentazione dell’amore.

a dire che è tutto improvviso
ho imparato dal silenzio
con uno strappo sul cuore
un palpito sdrucito_continuo .

a dire che è il destino
ad ammiccare
è l’attimo designato
incontrollato come un canto .

il mio corpo si fa cielo sconfinato
un etere senza tempo
finzione e meraviglia a voce alta
rappresentazione d’amore e inferi
fra la ciminiere annerite
di un cuore messo a solidificare
sulle presunte altezze
e moralità che sembrano esplodere
fra le tracce dipinte
ai lati della bocca
di una faccia che aspetta
impaziente un segno di verità .

a dire che è della mia sola pelle
la colpa presunta
a dire che il dolore è raffiorato
lo fa la mia sola lingua .

a dire che godo
è un piacere mercificato
a dire che piango
è una follia mai sanata .

©Runa

.fra le ceneri.

c’è qualcosa di fortemente beato
nel dimenarmi fra le ceneri
/ripiego nella preghiera
ma rinnego ogni somma benedizione
/

.mi basterebbe una sola caduta nella notte
per non sentirne la superficialità della terra
fin sotto la pelle resa superflua.

/scorcio spigoloso al risveglio
fino alle assenze oscillanti e liquide
fra una vertebra e l’altra
/

.mi basterebbe sentirmi in ripida ascesa
una traccia spaiata ad un bivio
una bianca sovraesposizione di condensa
che nella sua caduta finale
perde il suo andare.

©Runa

on air now : https://youtu.be/MPP9U9dHqaQ

.Luna Calante.

Quando cala la notte , l’onda d’urto della solitudine arriva fino nel profondo .
Buia e molle si fa la mancanza che ristagna fra le luci dense di una notte dalla Luna Calante .

ti intrecci ai rami di questa anima
come edera lontana da ogni sguardo
nutrendoti del mio sangue
che si fa mercurio
e arriva liquido fino alla cima
della volontà di tenebra .

mi svesti di ogni cartilagine
di illogica tenerezza al margine
di ogni altra imprevista mancanza
come un commiato
che segna la pausa dell’abbandono
mentre nelle asimmetrie della Luna Calante
sfuggono ai sospetti dei fianchi
i tocchi della tua forma assente .

©Runa