LUCE

curiosa / deflagrante
immediata nel suo intento.
impertinente / nutriente
nell’onorare l’oblio
espropriato alle illusioni
di Luce e Vanità.

è meno angusto
questo giorno in divenire.
è meno parziale
nel suo dono inatteso.
è colmo di un amore
che necessita rima,
ammaliante poesia
a divincolarsi nel nulla.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW :https://www.youtube.com/watch?v=2QT5eGHCJdE

È sete

Vuoto d’ombre
rivolo nudo
silenzio distorto
costellazioni di forme spezzate.

Dal collo in giù _crollo
intercedendo la fame
che percorre lungo
il nervo che scalpita
sulle grida _rassegnate.

È sete
che non afferra la lingua.
È sete
che non sequenzia la voce.

Nell’emergere delle parole
a ritroso della rabbia
si fa largo la preghiera
che rantola attraverso.

È sete
che batte su sinuose ciglia.
È sete
indecisa come il bianco di una magnolia.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW: https://youtu.be/k9NM-yK1C2I

.respiro.

rallentare la forma
ampliare gli spazi
regolarizzare il vuoto
analizzare gli spasmi
fondersi in essenza
balzare altrove
con un solo palpito
senza voce

non temo la perdita della santità umana.
la mia, in questo perdermi che danza nella fame
e sale e scuote con sassaiole emotive.

non temo la paura che è una continua corrosione,
languore di fuoco sul crèmisi del cuore,
vago sapere che nel respiro fonde.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now: https://www.youtube.com/watch?v=BTYUcEnwcGs&list=RDMM&index=23

.l’impeto accanto.

[la facilità con cui azzardavo il desiderio e ne facevo invasione chiara per le tue fantasie, per l’ acumine del tuo ego, poesia eventuale, pungolo rovente a mettermi a nudo nelle preferenze delle esigenze]

avevo cura di ogni possibile occasione.
cura, mentre il fiato veniva a mancare
distesa sulla tua parola
d’acqua mai irrequieta
a scrosciare nel venirti incontro.
avevi cura di ogni nostra possibile occasione
mentre la tenerezza a malapena
aleggiava nel nulla delle ossa
a filo sulla schiena indenne,
come quando a violarci
erano solo i risvegli degli occhi
e il lieve gesto delle mani
a contraddirsi
dopo la bruma imperiosa
accomodata accanto
ad ogni impeto di furia.

©Runa
Tutti i diritti riservati/ inedito 2020

.respirare.

la fretta arriva contratta
fra passi irrequieti e false partenze.
il credo silenzioso di questi giorni
rinnega il sapore della pioggia
esasperata da nuvole mancate,
ferrose come le assenze
che sono il sale di questi tempi.

la fretta eravamo noi
con le ruggini a volte taglienti.
eravamo noi,
sprovvisti di debolezza,
irrequieti di bellezza
e fame presunta
d’ogni cosa possibile.

la fretta arriva contratta
fissa, senza gloria,
mista all’idea immancabile
di quello che saremmo potuto essere
e domani diventare
senza mai dimenticare
ad un certo punto di sostare
e finalmente respirare.

©Runa

.inchiostro denso.

a malapena la tua densità è presentimento, è odore.
è impazienza sulla lingua, luminosa lussuria,
raggio di sole, reminiscenza, tregua senza inizio.
vorrei chiederti di narrami come si narra una prima idea.
vorrei chiederti di sostare fra le fessure del mio essere
che si strappa come cartapesta
e abbandonarmi alla pelle che spogli di sostanza.
vorrei chiederti di affiorare boscoso e silenzioso,
come mosto selvatico alla fine dell’alba.
celebrarti con linfa schiarita, gloria suprema
nell’assoluto andirivieni del desiderio che solo a te dono,
come si dona una poesia mordendola d’inchiostro denso
fra le labbra strappate ad un feticcio di pelle.

©Runa

.Tu / la mia parola chiave.

volevo renderti bianco 
un libro aperto ,
un’anima senza parola chiave .

volevo renderti la mia di parola
nuda , disconosciuta ,
un ticchettio nelle ore ferme .

volevo renderti il mio mese preferito 
una risata capovolta ,
un’affinità senza fine .
volevo renderti pace dopo la guerra ,
una persona combattente , vincente 
accanto alle mie guerre perse .

volevo renderti il mio muro del pianto ,
casa dalle finestre aperte ,
cortile con gli alberi sempre in fiore .

volevo renderti prezioso fra le cose smesse 
un respiro , un fiato appena ,
una briciola di vita , il verbo infinito nella bocca mia .

©Runa

.dissolvenza.

vorrei riuscire a dissolvermi
nella bramosia rabbiosa della tua bocca .
vorrei riempire il tuo calice
di ardita a scintillante piena .
vorrei appagare la distanza dei tuoi occhi
e galleggiare fra le gocce di sudore
che ondeggiano dalla tua fronte alla mia .
vorrei…essere quella carne viva che
non trova una scorciatoia per entrare in te .

vorrei essere quella divisione oscura
che diventa follia intrecciata alle mani
e poi alla lingua compiacente
e ancora nella forma inesausta
un pezzo di cartilagine incompleto
vibrante come una corda tesa
sul punto di spezzarsi .
vorrei essere quel rischio che rumoreggia
e nel silenzio della notte accorgermi che
il desiderio di dissolvermi in te
si completa con un riflusso di sangue .

©Runa

.gelo.

è un eterno sepolcro questo oscillare nella notte
un grido che si fa chiodo nella preghiera sospesa
nel disgusto dell’aurora mancante
sono una vittima terrena , un gelo .

mi svuoto ogni volta ma ritorno ammalata
di questo incombente dolore
di questa pelle nera che tracima pena
cenere nera , immediata nella colpa .

fra le mani ho nascosto un rituale
nel petto un requiem da dimenticare
nell’anima un rantolante oblio da adagiare

è un eterno sconfinare questo oscillare nella vita
una commozione che non appartiene al cuore
un intollerabile conseguenza che non fa altro che ripetersi
come lo sguardo rosso di un silenzio che si fa carne .

rimbomba nell’interiore un nome secondario
una equazione d’amore estrema che si esterna
sulla pelle arrancante e fragile , un gelo .

è un eterno purgatorio questo assolato cortile
un trionfo di voci che uccidono , come le risa
negli arpeggi di un delirio che condanna armonicamente
come la salvezza mentre pulso ancora , immediata nella colpa .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=2LhaXf3iTHo

. come in pace .

il respiro si fa molle
come nella debolezza del ripetersi di gemiti notturni
l’aria nel suo ripetersi unge la pelle
e le parole , spicciole , scindono sul tuo nome
come sottane cucite addosso
stropicciate dalle carezze esigenti
sciolte come candele accese
mentre i fianchi si espongono scorretti
sulla curvatura esposta delle tue mani .

trema la ragione sotto la tua presa
inarcata , arrendevole
cede come in pace
mentre la distrazione negli occhi ha vita breve
come negli avanzi di richieste
candide attenuanti
nude che sanno di succo di mandorla a sovvenire
con scivolosi agguati della lingua che insegna urli
e rapide follie .

©Runa

.parole vertiginose.

non so quanto ho scritto in questi giorni
parole d’amore , puntuali e meticolose
un richiamo d’antica poesia
un fraseggio di fine estate
uno scrigno pieno di malinconia

ho nel silenzio infinite parole da dire
grida piene e rancori da elargire
arie refrattarie a scarnificare
il finire di ferite adoratrici di meraviglia
follia e canti di stregoneria

non so quanto ho scritto in poche ore
parole vertiginose , scenari teatrali
come ad annunciare
che il verbo che mi tiene in vita
sta per arrivare _per poi mancare

©Runa