.Ibrido Carnale.

Non ho nient’altro per sentirmi leggera
se non questo cardiaco contrappeso
che trasuda sufficiente pensiero
mentre la voglia scevra d’equilibrio
mi assale espiando ragioni
oltre l’ingordigia affamata d’invidia .
Non ho nient’altro per sentirmi profonda
se non spicchi di Luna
ad abbagliarmi l’idea
di una verità che soffoca certezza
mentre la punta più alta di un desiderio nascosto
brama l’infinito sul palmo di una carezza .

Emotiva
sola nella tortura più atroce .
È sul disegno dei tuoi morsi
che si cela la mappa del mio esistere .
Non appartengo più
a questo sterminio emozionale .

Eri per l’anima l’impreciso colore
pezzi di derma da assemblare
fin dove il cuore sapeva affondare
il suo incarnato esemplare
fra sembianze occulte da annidare .

Eri il coraggio della mia reazione
un ibrido carnale
_una piena di passione
fin dove la notte in me
sapeva annegare .

©Runa

Vortice Crèmisi on air : https://www.youtube.com/watch?v=qIB2c96Dl24

.gelo.

è un eterno sepolcro questo oscillare nella notte
un grido che si fa chiodo nella preghiera sospesa
nel disgusto dell’aurora mancante
sono una vittima terrena , un gelo .

mi svuoto ogni volta ma ritorno ammalata
di questo incombente dolore
di questa pelle nera che tracima pena
cenere nera , immediata nella colpa .

fra le mani ho nascosto un rituale
nel petto un requiem da dimenticare
nell’anima un rantolante oblio da adagiare

è un eterno sconfinare questo oscillare nella vita
una commozione che non appartiene al cuore
un intollerabile conseguenza che non fa altro che ripetersi
come lo sguardo rosso di un silenzio che si fa carne .

rimbomba nell’interiore un nome secondario
una equazione d’amore estrema che si esterna
sulla pelle arrancante e fragile , un gelo .

è un eterno purgatorio questo assolato cortile
un trionfo di voci che uccidono , come le risa
negli arpeggi di un delirio che condanna armonicamente
come la salvezza mentre pulso ancora , immediata nella colpa .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=2LhaXf3iTHo

.la riluttanza del tempo.

c’è qualcosa di fortemente assente
fra me e questo tempo di clessidra .
mi sento come la polvere di stelle mancante
per essere una magia perfetta
concreta
piuttosto che granelli di polvere sparsi
in quell’inquietudine primordiale
che ritrovo fra le provvidenze dei ricordi
e la beatitudine sacra

le ore scorrono oblique
come le lancette ferme
sul silenzio di questa casa .
non si allinea più la notte al giorno
come faceva un tempo il tempo
nella sua riluttanza alle intermittenze .
ora mi sembra tutto cosi disfatto
anche la mia ombra
che s’accavalla alle luci stropicciate
di un fare e disfare
che non mi riporta più
sulla frontiera del mio essere arbitrio
del tempo nel tempo
nuovamente frammentato
nella parità della notte
discontinua al giorno

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=qDJRAOQBzvE

. la vita artificiale .

l’anima mia è in piena rivolta
vorrei poter essere natura non natura
un lirismo artificiale e spietato
necessario al mio racconto .
vorrei perderne il comando
e risultare sconfitta
impassibile dinanzi
a questa vita che mi passa accanto
senza suono
che mi dorme addosso
che mi spezza le braccia
che mi lascia senza sonno .
l’anima mia è pronta a farmi fuori
a riportarmi nei luoghi dell’altrove
dove la magnificenza irreale
di questa esistenza
mi darà tregua e parole dure .
diverrò mortale , dunque infallibile
forse .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=zrijYtq6lcs

.luminescenza.

ho convertito la sembianza della notte
in luminescenze d’assenzio cristallizzato .

là dove il freddo ha spaccato il declino
di ogni ragionevole memoria
ho goduto
come si fa per le attese
negli ardui piaceri
e fra le carezze
pronte a squarciare
ogni riga di cellula vivente .

ho distorto ogni valore controluce
e le ho rese pietre grigie d’astinenza .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=gw9fKuymA0I 

. corpus vertebrae .

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ho iniziato dai pensieri
[in]spirando il multiplo di ogni memoria
e nella stagione più arida
ho reso liquida la mia avversione
per questo vivere oscillante
che si prona alla destra dell’attenzione
e non ai piedi di un fiato in pena

.mi ritrovo molle
taciturna come una candela
in una gaiezza senza guscio
che trema appena.
simulata su di un fronte irreale
sottratta al lungargine del cuore
e da quello che nelle risacche dell’anima
resta
comparando la verità dal silenzio al vento
e dalla notte a un rosario esangue
irregolare come una preghiera che non ha sentenze
che non si intromette sul significato della croce
ma muore
d’eco nelle sue stanze vuote
come in una via crucis senza uscita
senza provvidenza

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=jWFb5z3kUSQ

.c a o s .

anche la notte sa essere sfrontata
come l’illusione che scroscia fra le pieghe
di un intento solitario .
continuo a versare umori
e lacrime di giada .
la passione
mia disperazione
si fa embolo di fantasie
li dove la lingua
sa affiancare un bacio mancato
e un inevitabile assestamento di attenzione .

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e continuo ad ingannarmi di idolatrante utopia
consumando la mia esistenza fra scadenze di affetti e frigide attese . sono come esanime , consumata da questo amore che inevitabilmente è il tuo , un assenzio lussurioso che si fa falso credo fra le preghiere che sul tuo costato invoco .
arrogante messia , padrone del mio amplesso etilico .
ancora una volta mi rendi orfana , senza alibi , di una volontà che mi domina come la sete , o peggio come la fame e il suo caos onnipotente .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=cjCgyE0LZ4E

 

.unione lunare.

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è in questo gelido avanzare che il mio cielo
accurato di stelle piene , fissa l’andatura del presente
di terra senza frontiera e di speranze vane dalla pesantezza immane

non sono riuscita ad essere la figlia che avrei voluto essere
non sono riuscita ad assemblare il sogno con la realtà

solo l’incavo più profondo della notte è riuscito a contenermi
a ricamare i contorni dell’ anima in dissolvenza
tratteggiandone la sequenza con punte sporgenti di sale
padroneggianti di carezze insolite come argento

ho messo i sogni in sporgenza sul petto , curvi ad ascoltare il silenzio incombente di un mondo che riuscivo a mordere e ad affamare nuovamente nella venuta indifferente come dal suo oblio fatto di luci che non si sprecano nel ritorno al giorno

non sono mai riuscita a perdonare l’incompiuto atto della mia esistenza , mi è sempre mancata la terra sotto ai piedi
forse solo la forma della innaturale essenza completerà lo spazio vuoto che in questo miracolo chiamato vita riesco a toccare

è in questo gelido avanzare che nel mio cielo
accurato di stelle piene fisso
l’andatura inquieta del presente

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Io non brucio / io non tremo
Io rinasco ogni volta da un nuovo cielo nero
Io resto aggrappata al ventre della notte /
lussuosa d’unione lunare _Nera e austera
come la più pregiata delle pietre .
Io _pura come una Strega !

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=LKIRulQBEeg

.il danno.

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ritorna in fretta l’ombra accanto alla mia solitudine
in disaccordo armonico con il cuore
_non conto più il battito dispari di questo sentire_
l’intermittenza afona del mio dire
affama il criterio che ho di tolleranza

/io non perdono la mia persona
ne il suono del suo eterno disaccordo
ne lo stridere felice che dalla gola sale
e della bocca ne fa la sua brace
/sono un’insopportabile questione irrisolta
un fiore che legato al suo stelo
non riceve solo piacere
come nell’intimo folgore di un attimo inebriante di dolore

sapevo come soffocare questa mia inquietudine
radendo dalla pelle l’irto tremore
inghiottendo il nubifragio delle mie lacrime di sale
battagliando l’incedere libidinoso
di un volermi sfamare a tutti costi

/ho subito un danno
e come tale di danno sopravvivo
circuita da un inverosimile alternanza di sopravvivenza
fatta di pelle incrostata da svariati sentimenti
sminuiti da un eterno disaccordo
che ritrovo fra le parole e il loro calore
come quando ho voglia di fare l’amore
e ritrovarmi poi in brandelli con accanto il cuore

©Runa

on air : https://youtu.be/E1Cn4L5nAvg

.immobile.

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immobile è questo tempo
mentre / le crepe sul cuore allentano il silenzio
ed io _ scostante ad ogni minimo sentire
inumidisco quest’anima resa randagia dalle assenze

non ho un ritrovo per la solitudine delle parole
forse il vento _ forse la pioggia
che non mi direziona / che non mi condiziona
se non alla terra da cui un tempo fui strappata

immobile è questo tempo
mentre io non guarisco / non regisco
sono come una inopportuna fermentazione della voce
un disegno che si fa rancore fino illusioni a fiotti sugli occhi

non ho riparo da questo vuoto
forse _nel peso della notte saprò tutto della mia forma
saprò / che la speranza è un’attesa continua
di arcobaleni dimenticati e altari in ripide ascese

©Runa

.con lo stesso sguardo.

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è cosi che arriva l’inappetenza _dall’anima
mentre lo sguardo resta lo stesso
in attesa di un cambiamento d’aria , in un ordinario giorno divenuto materia mentre riga in verticale gli occhi , come un vuoto a perdere , dove l’antro della memoria trova il suo ingresso fra le rughe aperte ,bianche , senza tremare
e il pianto ha un valore da cui apprendo il gusto del sale .
lo sguardo resta lo stesso
mentre mutevole resta l’aria che taglia di netto le punte delle ciglia attorcigliate ai ricordi , resi inermi dai sogni , troppo limpidi per una realtà in continua attesa , in ore frenetiche troppo lunghe
accese nel ritorno dallo sciogliersi del silenzio prepotente raccolto dal cuore che ne fa il suo banchetto prezioso .
ritroverò la pace e riemergerò dallo stesso sguardo .
farò ancora parte di questa infinita notte , resterò la sua degna figlia , di carne avverata nata da punte di stelle .
il mio pianto diverrà arpeggio fra le tempeste .
il mio petto tomba scabra per un dolore che ancora non sfama .
sarò l’estinguersi di una realtà che ha toccato il fondo .
sarò viva di un senso disperato dal moto irrisolto .

©Runa

.lettera a mia madre.

.ti ho sempre raccontata con pudore per paura di sbiadire il tuo nome come succede per i fiori
all’imbrunire succede che il limite del mio respiro si fa pianto
ogni volta
ed è li che la tua presenza mancante si inclina alla mia
e il sapore che mi lascia il pianto imbratta la sera.

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_perchè è di questo che si tratta
di una carezza mancata
di una parola mai detta
di un abbraccio mai avverato
di uno strappo troppo veloce

_perchè è questa assenza che fa male
troppo vuota per i miei occhi
troppo pesante per la mia anima
troppo silenziosa per le parole che ancora avrei da dire
troppo profonda per una sola ferita

_perchè è di questo che sopravvivo
di orologi grandi senza rintocchi
di porte aperte senza ritorni
di voci spazzate via dal respiro veloce
di una luce che abbaglia nel momento sbagliato

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.perchè è di questo che si tratta
di una mancanza sopravvissuta allo stesso modo in cui è avvenuta /
se potessi
chiederei al mio tempo ” ancora una volta ”
_ancora una volta la tua voce _ancora una volta il mare dei tuoi occhi
_ti terrei stretta per i capelli _ per le vesti che hanno il tuo odore
inchioderei le mie gambe alle tue e ti camminerei accanto
” ancora una volta ”
e fra tutte le voci lontane sentirei il coro del tuo sangue chiamare il mio _d’argilla.

©Runa