tornerò al crollo improvviso dell’entusiasmo, al mormorio delle macerie che non trattiene il vocabolo della bellezza, nella caduta, nella presa che non trattiene.
tornerò allo slancio della gioia del primo incontro, a quell’evasione che andava dritto allo spirito per poi franare sulla pelle, evasiva al tempo che non si comprende, non si attende.
tornerò alla semplicità dell’accettazione, all’ardire che quasi si commuove, alle mani che fanno primavera sul giorno che abbruttisce la paura, a quello strato d’anima che si fa onda di mare in tempesta e a flutti di sale benedice quel disincanto che frega il rimpianto.
©Runa
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𝐎𝐍 𝐀𝐈𝐑 𝐍𝐎𝐖 : https://www.youtube.com/watch?v=10IJDKVYfnA