.estate che non tace.

si annida il fiato al silenzio,
in questa colata d’estate che non tace
nei suoi accordi osceni e lenti,
bianchi e molli a cavare
con il suo sapore lungo e largo
che sa di spago.
mi spingo oltre il rumore del giorno,
oltre il soliloquio della sera
per riuscire a mietere respiri, ancora
su questo drappo di pelle apparente
incupita dall’attesa e dalla fine
di un tempo che mi si dispone accanto
e non risparmia i miei vincoli
di furore cieco e parola senz’argine.


©Runa
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maldestro è il cuore

maldestro è il cuore
profondo lo strappo.

nell’avanzare il vento
si fa sussulto
e schizzi d’amore
come pioggia
che a brandelli cade
fra le mani immobili
di un’assoluta assenza.

gronda la forma
di una luce sterile.

inebria il pianto
il profumo di glicine
bagnato dal sole
e dal sale che asciuga
nel mentre mi immergo
sul mio stesso corpo
retto come un ramo.

©Runa
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.chiaroveggenza.

moltiplicandomi in schizzi
su pareti bianchi e cieli neri.
moltiplicandomi come corolla di vetro
cristallizzata, predestinata.

sulla mano destra
lascio scivolare il sinonimo che mi lega alla terra.
in quella sinistra l’arcaico credo delle onde e tristezza.
rastrello, nel moltiplicarmi,
la chiaroveggenza dei giorni retti
ripetuti a lungo ad ogni ora del giorno
per tutto il tempo che mi fu necessario.
rastrello per astrazione
lungo la linea dell’orozzonte interrotto
la figura che ebbi di me, di noi,
degli slabbramenti delle nostre anime inquiete
lacerate dagli incroci del cuore
condotto lì…
nella dimenticanza del lungo plenilunio
luogo in cui realmente non fummo.

©Runa
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.memoria breve.

posandomi spoglia
sull’alone inutile della memoria breve.
nel ripormi come perimetro di luce
assorbo l’assoluto di un giorno che si tramanda
sulle palpebre asciutte
senza profondità nello schiudersi.

ampia e scorrevole
filtro la polvere sulla pelle grezza.
soccombo al rifiuto del buio smorzato
e corrotta nelle non più amabili vesti
la mia ombra ellitica e sterminata
conserva l’audacia che fu un tempo ghigno del cielo.

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©Runa
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LUCE

curiosa / deflagrante
immediata nel suo intento.
impertinente / nutriente
nell’onorare l’oblio
espropriato alle illusioni
di Luce e Vanità.

è meno angusto
questo giorno in divenire.
è meno parziale
nel suo dono inatteso.
è colmo di un amore
che necessita rima,
ammaliante poesia
a divincolarsi nel nulla.

©Runa
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8 marzo : il pianto dei crisantemi

il giorno e la sua fine,
[ nel moltiplicare luci
e spettri indistinti
]
come un urlo mi attraversa
il disordine degli occhi,
come un filo rosso sangue
che si incastra nel profondo del destino.
il giorno e la sua fine
è un pianto di crisantemi
un fruscio gelido senza contorni,
uno squarcio d’ombra e miele che gocciola
sul petto come un canto,
un inno
nel suo inesatto giorno e la sua fine
a sparpagliare fiati
prima che si riconceda all’inverno
e al suo lamento che come un urlo,
[ che mi attraversa ]
maturo fra i denti.

©Runa
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ON AIR NOW: https://www.youtube.com/watch?v=7U_LhzgwJ4U

.Objects in the Mirror.

Tornare, e farlo prima che scada il tempo,
tornare all’urna sicura della parola
che involontariamente cresce e accresce
in questo vivere quasi postumo.

Torno e vi lascio immagini fra suoni e canti.

dal moltiplicarmi in verso
al ritrovatmi sola.
parola nera urlata,
immagine scomposta,
specchio che raglia
contro il riflesso a picco
d’un anima inferma.

dal moltiplicarmi in verso
a ritrovarmi scheggia
nella moltitudine silenziosa
di un’esistenza che arranca
nella fame e nel dolore,
convessa,
a ristagnare inferma.

dal moltiplicarmi in verso
al colare a picco
nell’urna solitaria
che mi raggela quanto il silenzio,
quanto il buio che si fa onda d’urto
fra le pareti liquide
del mio perduto esistere.

©Runa
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ON AIR : https://www.youtube.com/watch?v=b8SkX9CSJQo

out of my bones

come una pietra, l’anima
nell’inclinazione del maestrale.
ne perdo il senso di equilibrio
i contorni stabili
la metrica della consistenza.
divento ombra in collisione
sul muro dell’esistenza,
gemito, brivido all’imbrunire
nodo di seta disarmonico
in subliminale caduta,
profondo tonfo
sul limite del respiro.

[e dagli occhi mi si svuota il pianto
dal corpo mi si svuota il cuore]

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

ON AIR : https://youtu.be/XqUaR0lpq7g

a lingua ferita

_è nello scivolarmi addosso

[ampio divenire di luce]

_è nel tornare a ritroso

[moderato lasso di voce]

è nel franare fra la lamella intasata della carne che il profondo e ripido solstizio alla vita s’addormenta come nel pieno dell’inverno e giace dimenticato fra le fessure provvisorie di un fuoco che friziona parabola.

la mia è una storia parlata con lingua ferita
curva fra il fiato corto e la gola
ammutinata di parole
come gli intenti alla notte.

la mia è una storia semza ombra
un miagolio continuo
un gemere che si mozza e morde
un corpo senza coda.

la mia [ se posso considerarla mia ]
è una vita moltiplicata di nero
ed esplode come raglio languido
come piega di lenzuolo a lutto.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW : https://youtu.be/bpxIakY3xfQ

spazi irregolari

afferro cose come presupposti
distraendomi dall’equilibrio
come fossi foglia
e ossigeno maldestro.
stropiccio penseri in transito
e li appiccico alla finestra
di un mondo che mi regala ombre.

e nascondo i giochi di luce avversa sulle ossa disarmate a prolificare illusioni come cartilagine

afferro parole irregolari,
silenzi come dipinti senza spazi
come fossi arco a tenermi appesa
fra le capriole di un incauto fluire.
indosso l’ombra lunga
di una strada interrotta
una via d’uscita per il mio peso di sasso.

e ritorno senza mai essermene andata con le intenzioni a gridare sottovoce e il profilo livido di un meraviglioso dolore

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=5RlUzRkbAUE

.senza urlo.

nell’inanità dell’incarnato_
sulla superficie delle ciglia
estese e murate in pletorica memoria_
senza urlo torna ad appiccicarsi
sul gesto del mio esistere onesto
l’impavida vita a frastagliare_
come_
nuova notte ad eludere il giorno
in sua imperfezione a glaciare.

©Runa
2021/ Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=7YDkrJaiCrw

.respiro.

rallentare la forma
ampliare gli spazi
regolarizzare il vuoto
analizzare gli spasmi
fondersi in essenza
balzare altrove
con un solo palpito
senza voce

non temo la perdita della santità umana.
la mia, in questo perdermi che danza nella fame
e sale e scuote con sassaiole emotive.

non temo la paura che è una continua corrosione,
languore di fuoco sul crèmisi del cuore,
vago sapere che nel respiro fonde.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now: https://www.youtube.com/watch?v=BTYUcEnwcGs&list=RDMM&index=23