tongue

_mentre la nebbia spezza la curva della notte e le parole si tengono strette al nero delle mie forme, si consuma fino al margine della pena il dolore e affondo nell’ultima destinazione che si fa ancora più buia nell’ora del suo ritorno.
_e nel mentre torno sulle mie orme sfocate mi lascio assottigliare come ultima inclinazione dalla luna, e in essa nel limite del respiro annunciando fuochi e bagliori fino alla pronuncia esatta della mia lingua sparuta.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=fMZpb9vfiOM

.il niente nutriente.

cambio la debordante visione del peso dall’anima
con questa carne inumidita dal tempo
non sono altro che un copione ripetuto a stento
uno spettro solitario
una collezione d’ossa visionarie
disperse a grappolo
sul riverbero di ogni memoria raccontata .

lascio che l’ingombro delle cose
prendano spazio e forma
fra i pensieri inesatti
fra le ombre a luci spente
fra le orme a piedi nudi
fra le membra asciutte e stanche .

la morale di questo esistere
continua a rinnegarmi sulla stessa rima del cuore
e chiedo scusa ancor prima di cadere
ripetutamente negli sbagli fraintesi
prima di incedere nuovamente senza palpito
fra le briciole di una pelle
che zampilla di sangue nutriente e niente .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=CoBT59xRElU

.gelo.

è un eterno sepolcro questo oscillare nella notte
un grido che si fa chiodo nella preghiera sospesa
nel disgusto dell’aurora mancante
sono una vittima terrena , un gelo .

mi svuoto ogni volta ma ritorno ammalata
di questo incombente dolore
di questa pelle nera che tracima pena
cenere nera , immediata nella colpa .

fra le mani ho nascosto un rituale
nel petto un requiem da dimenticare
nell’anima un rantolante oblio da adagiare

è un eterno sconfinare questo oscillare nella vita
una commozione che non appartiene al cuore
un intollerabile conseguenza che non fa altro che ripetersi
come lo sguardo rosso di un silenzio che si fa carne .

rimbomba nell’interiore un nome secondario
una equazione d’amore estrema che si esterna
sulla pelle arrancante e fragile , un gelo .

è un eterno purgatorio questo assolato cortile
un trionfo di voci che uccidono , come le risa
negli arpeggi di un delirio che condanna armonicamente
come la salvezza mentre pulso ancora , immediata nella colpa .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=2LhaXf3iTHo