8 marzo : il pianto dei crisantemi

il giorno e la sua fine,
[ nel moltiplicare luci
e spettri indistinti
]
come un urlo mi attraversa
il disordine degli occhi,
come un filo rosso sangue
che si incastra nel profondo del destino.
il giorno e la sua fine
è un pianto di crisantemi
un fruscio gelido senza contorni,
uno squarcio d’ombra e miele che gocciola
sul petto come un canto,
un inno
nel suo inesatto giorno e la sua fine
a sparpagliare fiati
prima che si riconceda all’inverno
e al suo lamento che come un urlo,
[ che mi attraversa ]
maturo fra i denti.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW: https://www.youtube.com/watch?v=7U_LhzgwJ4U

tongue

_mentre la nebbia spezza la curva della notte e le parole si tengono strette al nero delle mie forme, si consuma fino al margine della pena il dolore e affondo nell’ultima destinazione che si fa ancora più buia nell’ora del suo ritorno.
_e nel mentre torno sulle mie orme sfocate mi lascio assottigliare come ultima inclinazione dalla luna, e in essa nel limite del respiro annunciando fuochi e bagliori fino alla pronuncia esatta della mia lingua sparuta.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=fMZpb9vfiOM

I give Up

mi arrendo a questi giorni scrinteriati
con i capelli spettinati
e l’insufficienza degli occhi
a mirare curiosità lontane.
mi arrendo
all’impossibilità di risorgere
come un inverno involontario,
alle parole che diventano circostanza
e note perse fra i libri impolverati.
mi affaccio a viso nudo
nel cavo delle mani
con un mezzo pensiero che torna
e della luce e il buio
ne fa il suo equilibrio,
sgualcito d’inarrestabile vita
e immortale poesia.

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now:https://www.youtube.com/watch?v=ohQSPR0Z1zM

.senza equilibrio.

sono arrivata a nutrirmi di pietre
di fuoco freddo, di aride ombre,
di sanguigne conseguenze
estirpate come radici alla terra.
sono arrivata a redimere le mie stesse pene,
ad attraversare l’esilio del cielo
senza metodo, senza equilibrio ,
a mani nude, con l’anima incerta
e la bocca asciutta.
ho tremato accanto agli inverni
mentre l’orlo del mio tempo
era un incendio a calibrare furore.

e sono arrivata fino a qui, piena di fiamme, cosciente di parole, profonda di stati d’animo mentre tutto fuori scivolata contaminato da aria di tempesta e l’erba era un tappeto di velluto che assorbiva pianto e leggerezza

©Runa

.radura di carne.

come una vera notte
con un unica vocazone.
pelle e voce
luna scura.
il bosco si fa carne
ed io mi consumo
fin dentro le giunture
estinte per dolcezze.

torno alle preghiere
torno alle litanie
torno alle rese
torno come una rosa.

mi faccio bocca
priva di fame.
scrivo senza pronunciare
scrivo dell’altrove mondo .
ed è tutto qui
il nero, il bianco
il lutto, la nascita
il mare, il niente.

torno alla sabbia
torno alla radura.
torno senza ali
torno sempre, senza sconfinare.

©Runa

.poesie.

il silenzio è un Angelo fertile 
un pulpito che spaia il cielo
e prepara al congedo 
questa mia giovinezza_
questo nastro di vita mite
perso nella saggezza
di una voluttà nobile
che affievolisce e migra
nella pena_

fra le selve arrugginite 
spuma fredda l’inquietudine
nel modo più bello ch’io conosca
nel silenzio a mulino
d’una continua solitudine.
non venirmi meno ora , cuore mio
prega che il nero storno dell’anima mia
s’accenda d’ombra ,
bruna di fuoco che mi s’adagia accanto 
e sul finire della fiamma più alta 
tienimi viva , ancora
seppur spenta , a metà rivelata .

portami con te 
fino al mattino 
dove si sdraia la luce_
fra i monti
e l’aria fischia 
con sgomento il tuo nome_
fra i campi
come un fiorito rumore 
che diventa stupore_
…come fa l’amore 
portandosi via il tuo odore 

©Runa