spazi irregolari

afferro cose come presupposti
distraendomi dall’equilibrio
come fossi foglia
e ossigeno maldestro.
stropiccio penseri in transito
e li appiccico alla finestra
di un mondo che mi regala ombre.

e nascondo i giochi di luce avversa sulle ossa disarmate a prolificare illusioni come cartilagine

afferro parole irregolari,
silenzi come dipinti senza spazi
come fossi arco a tenermi appesa
fra le capriole di un incauto fluire.
indosso l’ombra lunga
di una strada interrotta
una via d’uscita per il mio peso di sasso.

e ritorno senza mai essermene andata con le intenzioni a gridare sottovoce e il profilo livido di un meraviglioso dolore

©Runa
2021_Tutti i diritti riservati

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=5RlUzRkbAUE

.respirare.

la fretta arriva contratta
fra passi irrequieti e false partenze.
il credo silenzioso di questi giorni
rinnega il sapore della pioggia
esasperata da nuvole mancate,
ferrose come le assenze
che sono il sale di questi tempi.

la fretta eravamo noi
con le ruggini a volte taglienti.
eravamo noi,
sprovvisti di debolezza,
irrequieti di bellezza
e fame presunta
d’ogni cosa possibile.

la fretta arriva contratta
fissa, senza gloria,
mista all’idea immancabile
di quello che saremmo potuto essere
e domani diventare
senza mai dimenticare
ad un certo punto di sostare
e finalmente respirare.

©Runa

.senza rotta_la notte.

irrompe il silenzio 
d’una forma che è uno spruzzo di luce 
accanto agli occhi ,nera 
come la seta di un travaglio passionale .
si alterna la notte amplificando il giorno 
in un continuo emergere di abissi 
con un tempo che si svezza d’oltre 
in ogni senso concepito .
ho le mani libere 
immerse a toccare quanto accade 
in questa distesa lucida di fiamme .
le colpe 
sono fresche lenzuola fra i colpi
compressi in una ragnatela di fiati
che slacciano le parole
libere senza voce .
irrompe il silenzio 
in questo ristagno di sogno
che veglia i fianchi ancora caldi
mentre il nero accanto agli occhi
offusca la certezza 
di un cuore che travasa battiti 
senza rimpianti 
mentre è ancora il giorno 
a clonare le ore silenziose 
di un amore ritrovato e perduto
mentre senza rotta
si perde continuamente la notte .

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=PcWDoEXfu34

. come in pace .

il respiro si fa molle
come nella debolezza del ripetersi di gemiti notturni
l’aria nel suo ripetersi unge la pelle
e le parole , spicciole , scindono sul tuo nome
come sottane cucite addosso
stropicciate dalle carezze esigenti
sciolte come candele accese
mentre i fianchi si espongono scorretti
sulla curvatura esposta delle tue mani .

trema la ragione sotto la tua presa
inarcata , arrendevole
cede come in pace
mentre la distrazione negli occhi ha vita breve
come negli avanzi di richieste
candide attenuanti
nude che sanno di succo di mandorla a sovvenire
con scivolosi agguati della lingua che insegna urli
e rapide follie .

©Runa

.come le tue labbra.

mi ritrovo in questo corpo stretto
con la fretta d’un impaziente amore
che taglia e annienta i gesti
come argini nell’improvvisa debolezza
che si fa bellezza ai tuoi occhi
e riaffiora come natura
nella sola idea che è di ogni cosa .

è cosi che riesco a narrarmi
attraverso te , senza contegno
celebrandomi all’inverosimile
come una gloria inesausta
una vittoria che rigenera ogni ferita
e ogni ferita che immancabile
accetta la sosta che trasformi in urgenza .

mi ritrovo nelle dimenticanze dei giorni
in pensieri che devastano il palmo delle mani
nel dopo delle carezze a cui ho dato il tuo nome
dopo che al tuo nome
ho donato fin oltre la fame contenuta
del ventre che di donna
si reinventa poesia

[che immagino sia fatta come le tue labbra]

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=7l-9axkMQqo

. muri d’edera viva .

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sogno muri d’edera viva
rampicanti sul filo sottili dell’insonnia
parole vive , reali
un continuo sentire il dolore .

[c’è cosi tanto silenzio
cosi infinita voce]

sogno muri discontinui
tetti di cielo e lampi sempre accesi
un crimine quotidiano anestetizzato
implacabile speranza senza giorno

©Runa

.l’ordine delle cose.

L’ordine delle cose fra gli spazi che non trovano protezione .
L’ordine dei contraccolpi emozionali che si fanno strumento per un canto che parte dal pianto e prosegue nella parola che come il nulla trova in se stesso l’unico rimedio .
L’ordine delle cose è una diga aperta sulle memorie , una preghiera senza altare , una prigione astuta per un’anima traditrice .
Finché avrò per la mia anima un banchetto di meraviglie , resterò astuta e traditrice , un ordine mancato fra tutte le cose terrene e non avrò bisogno di nessun rimedio per la fame né un contraccolpo per l’esigenza emozionale che mi terrà ancora in vita con una preghiera che grida al rogo sul suo altare mancato .

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trasudo di ogni vita che ho vissuto
il sangue è un grumo che mi divide in due
sono figlia e poi madre
una circostanza marchiata a fuoco
sulla pelle viva
addestrata ad esserlo
nonostante io mi senta messa qui
a caso , sotto un cielo di carne
che non sgombera le nuvole d’odio e dolore
che mi hanno bagnato di morte
più che di pioggia .

e fra i venti e le peonie
includerò ciò che manca ad un esistenza stanca
ancora una volta una favola cambiata
ancora una volta un grappolo di gioia mai raccontata

dove sono nata me lo sono sempre chiesto
sono un racconto spiegato a malapena
senza voce , senza esattezza
poichè neanche chi ha scritto di me ricorda più il nome
io sono una figlia mancata troppo in fretta
una madre suddivisa , una razione di sale
su di una ferita che chiede scusa
un niente da dire

la pioggia giunge al cospetto di questo steccato di rose
fra le tracce delle spine allungherò la mia mano
di pena e gioia , incline come a tutte le cose

©Runa

.del mio tremore mi nutro.

I asked heaven many times
to feed on his right silences
enveloping my soul with stillness
of its good stars
keeping me sheltered
from a night made of cracks
and hurricanes of sleepless hours

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Di questo tremore mi nutro
ossigeno inverso per la pelle in poi .
Le ombre acerbe sono un focolaio alto
profumato di calicanto notturno .
Sui fianchi come invasioni
mancanze avventate
con andature orizzontali
fiere della resa appresa .

Del mio corpo ne faccio un punto e a capo
con riverenze disordinate
fino alle disillusioni avanzate dall’imbrunire
sulla fronte che brucia alla bocca mia
usata per le insonnie furibonde
come chiostro per una preghiera di redenzione
lasciandola superstite
di un respiro che ne misura la parola

©Runa

on air : https://www.youtube.com/watch?v=wHyTSwyZ330

.ri_vissuta.

.provo tenerezza e affetto per questo testo scritto e pubblicato altrove ben 8 anni fa.

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Scende la scia lenta delle parole ai lati della bocca in questo giorno perso e rivisto da lontano.
Ricomincio da ciò che ho lasciato andare a fuoco lento nel fianco
e nella mia età sovrastata da calendari in_fermi appuntati alle pareti bianche
con chiodi di garofani rossi,ritrovo la giusta direzione dentro distrazioni d’arie asciutte e brine pungenti,accanto agli occhi, solitari , incolori.
A raffreddare l’ira mia sempre in piena nel mento alto immobile c’è un bacio senza lingua[ il suo ]..c’è un fiato bifolco che viola la voce ed il suo grido impassibile.

Io sono l’altrove dentro il mio stesso respiro di foglia.
Sono l’impatto violento della lacrima sulla guancia sinistra.
Sono il ghiaccio che ho saputo conservare puro fra le vene chiuse
dei miei ciechi avverbi emozionali, fra i seni vissuti e tartassati di spine e fili di ferro.

Nasco nell’attimo in cui la visione mi si riapre davanti ad un sogno ,
in un buio lasciato annegare in una notte esausta di silenzi e vizi.
Nasco nel medesimo istante in cui mi son sentita morire,
come in quel mattino in cui le carezze si abbandonarono alla dolcezza degli schiaffi di cera, figli immorali di risate come lame ,orfani di volti allegri e mascherati.
[ .e li son morta e nessuno se ne è accorto. ]

Ho raccolto la solitudine della bocca, assente nella rinascita ricucita .
Ho risalito a piedi scalzi scalini di sabbia nera e pavimenti di moquette rossa,
rinnegando le movenze senza misura di una donna che si appoggiava alla sua stessa pelle astratta ,giacendo inerme nella delicatezza di un battito inesistente che squarciava il petto martoriato .
Scalpita ancora il Cuore come allora, come il vento dietro una tenda di vetro sporco ,e non si azzarda ad andar via quell’orma rumorosa impiantata dinanzi alla mia porta ,
…e non si distorce la sequenza ingiallita dei morsi di un audace amante andato via.

No…non si nasconde dietro le finestre di camere pagate a poco prezzo
il nulla dell’anima infida.
Non dispensa poteri la mente arruginita dai colpi di un letto senza corpi.
Il Cuore Duole,consapevole ed orgoglioso del suo essere stato riscattato a caro prezzo.
Il Cuore Muore, per poter rivivere senza urgenza la sua Apocalisse d’amore.
[ .e li son rinata e nessuno mi ha trovata .]©Runa

posted on : 26 dicembre 2010

on air now : https://www.youtube.com/watch?v=iMWXvx17Chw