.estate che non tace.

si annida il fiato al silenzio,
in questa colata d’estate che non tace
nei suoi accordi osceni e lenti,
bianchi e molli a cavare
con il suo sapore lungo e largo
che sa di spago.
mi spingo oltre il rumore del giorno,
oltre il soliloquio della sera
per riuscire a mietere respiri, ancora
su questo drappo di pelle apparente
incupita dall’attesa e dalla fine
di un tempo che mi si dispone accanto
e non risparmia i miei vincoli
di furore cieco e parola senz’argine.


©Runa
2023_ tutti i diritti riservati

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.luce.

nella completa trasparenza,
nell’assoluto chiarore.
non esigo altro
che la tua luce in me,
interiore,
nell’assolutezza del profondo
che si ferma e resta a guardare.
ed io mi fermo
e come il tempo affondo,
e non cerco altra materia
per la risalita
se non nell’insondabile essenza
che è nella somma del mio io
nell’esplicito tuo
con chiarore e fulgore.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

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maldestro è il cuore

maldestro è il cuore
profondo lo strappo.

nell’avanzare il vento
si fa sussulto
e schizzi d’amore
come pioggia
che a brandelli cade
fra le mani immobili
di un’assoluta assenza.

gronda la forma
di una luce sterile.

inebria il pianto
il profumo di glicine
bagnato dal sole
e dal sale che asciuga
nel mentre mi immergo
sul mio stesso corpo
retto come un ramo.

©Runa
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quanta vita ho vissuto

scrivo per ricordarmi di quanta vita ho vissuto
prima che il tempo mi ripieghi su se stesso
senza dialogo, senza ombra
lasciandomi al vento del destino
in silenzio fra gli intenti
ammutinandomi le mani, il corpo
che mozzato di gioia
come un foglio stropicciato grida
e nel fremere di quelle madide parole
mancate nel pieno dell’inverno
di quel che ne sarò
la mia carne quindi si aggroviglierà
alla fauna risorta che modera le mie vesti
a ritroso nel fuoco del nuovo tempo.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

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.zavorra.

c’è un peso agli angoli della stanza
una parte d’un nero diseguale, e cade
fra gli oggetti che il tempo cambia
come cambia la luce di dentro
fra i bordi del corpo
che pesa dalla base
come zavorra d’amianto
senza un preciso volere
e avvelena
raggiungendo il suo fine
fra forma e contenuto.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

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. la scongiura della sopravvivenza .

trascino il respiro sul soffio lento della sera
come appena dopo la furia di un temporale,
dopo il lacrimare bianco
della felicità tracimata in sale
messa in pausa ancor prima di stremare.

ho riflessi da risanare
come un quarto di luna pallida
al varco della s_fortuna.
ho da ristabilire il senso del desiderio
che avvampa nel tempo
con squarci di silenzio.

trascino il respiro sul soffio lento della sera
come appena dopo un tumulto di tempesta
sopravvissuta alla ferocia della gioia
eclissata sul rammarico suadente
d’aver perso ancora quella forza
acuta nella scongiura della sopravvivenza.

©Runa
2022_Tutti i diritti riservati

ON AIR NOW : https://www.youtube.com/watch?v=9eWewdTkghM

. vermiglia melodia.

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d’affamata m e l o d i a /
arraffa il non detto il seno
interroga il cuore e mi artiglia la lingua

il mio è un pasto veloce
reclinato sulla poca ragione
incauto di un amore sordo
perso in un tonfo che senza filo
sfiora _e brucia
il cuore legato al turbinio del volere

vermiglia m e l o d i a /
spaia le parole sulla lingua
indecisa sullo scioglierne i nodi

sei il mio pasto vorace
una follia sopraggiunta nei colpi
un taglio verticale sulla fame
un tocco orgoglioso che oscilla e incupisce
gli occhi miei patinati d’amore
nel mentre fletti sul dorso il perso pudore

©Runa

.in diagonale.

 

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mi accosto al c u o r e _dalla parte mancante
rivolgo l’attenzione sul volto e alle sue cicatrici d’a s s e n z a
/ qui il tempo è una linea sottile
un eyeliner interiore che si scioglie nell’andare
/ qui il tempo è un mezzo respiro a b o c c a asciutta
un’immobile sentire che si espone senza volere

ne annuso l’aria _ci resto accanto f e r m a
mentre la notte frena e non mi attraversa
/ qui il tempo è un e q u l i b r i o perso
un gene senza ombra
/ qui il tempo è niente senza il c o n f o r t o della luna
e tutto gocciola come linfa d’ere perdute su muri d’affetto sgranati in filigrana

mi accosto ad un p r e c i p i z i o che mi si mette accanto
mentre l’onda d’urto sul cuore diventa salsedine
/ f u r o r e cieco è ciò che mi ritrovo in petto
brividi d’amianto e a r g i n i d’argento
/ tutto in questo tempo è un lampo improvviso
ed io a briglie sciolte
ne perdo il controllo / allentato in diagonale

©Runa

.il punto di caduta dell’amore.

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Dell’impatto con la memoria ne resta un groviglio di pensieri appena /
tesi i polsi come in un abbraccio stretto dalle corde /
la frattura sul cuore si scompone nitida a quella dei fianchi .

È tutto un rammarico questo viaggio .
Un parto contrapposto alla natura del ritorno .
Una struggente procedura dell’amato seviziatore .

Dell’impatto con l’amore ne restano le ossa / le puoi contare
appena ricostruite dalla poca volontà /
mentre il silenzio ritorna fra gli scalpitii di un’esigenza persa nel buio .

È come avere sillabe di serpenti sulla lingua .
Muri d’amianto a sibilarne paure .
é freddo accanto a te_troppo freddo come nelle stanze assenti

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[assenze  pungenti come fiocchi di neve fra i capelli ]

©Runa

.messa al mondo.

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se avessi resistito
al sussurro della vampa del fuoco

se avessi avuto la facoltà di ignorarne il calore
il silenzio / sarei sopravvissuta
a quella calura che a picco sulla pelle
mi ha segnata il senso di cui sono fatta
da cui sono nata

se avessi avuto il giusto sentore
e avessi rischiato di schiudermi in quel tordo rumore
allora si che sarei riuscita a scivolarmi dentro
in un battito di ciglia sarei naufragata nella mia più audace solitudine
e mi sarei arresa sul filo del tempo
addormentandomi in sogno senza sofferenza
senza risveglio

se avessi resistito
sarei stata messa al mondo dalla vampa calda del fuoco
e non avrei avuto tempo ne furia per sentirmi in questa vita -incerta –

©Runa

.s e a r c h.

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sono alla ricerca di un dato di fatto
di un atto elaborato / a ritroso nella memoria
dove ormai è impossibile tradursi
[ anche quando è freddo e le verità sono ormai nascoste ]

sono alla ricerca di un assolo infinito
una luce che viola le regole della notte
e con clemenza si lascia passare / senza nutrirsi
[ anche quando la scelta è un unico bivio e nel dilemma non ti ci puoi tuffare ]

sono alla ricerca del giusto distacco
di un segno che porti il mio nome
a cui posso ridar vita senza tornare in vita
[ anche quando manca l’essenziale ed il cuore riparte nudo ]

©Runa

.un cuore a picco.

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si rifugia sulla linea rossa della ragione
la scomposizione astratta delle idee che si lucida appena

il mio è un furore d’amore
un lampo di cuoio che mi vibra fra le dita
un tatto morente in un turbinio di sale

divampa e poi ghiaccia
l’impronta necessaria a questo mio cuore

un suono che si fa gestazione nel ventre
e che a gomitoli di miele prende forma
di un amore che a picco prosegue nel suo compito

[ verso il dolore ]©Runa