.p r e l u d e.

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.si distanzia il mio pensiero
.si sorprende della curiosa maliziosità
ingombrante / imbrattante
immobile quanto implodente
come l’aura del tuo corpo
che di sale mi si asciuga addosso

[sorseggio il preludio della conseguenza
con un respiro che reclama la tua voce in gola
e irriga il fiato che si riscopre d’anima indotta
alla carne mai sazia / alla sete mai vinta
ed io qui pronta lusinghiera a nutrire]

.restarò compiaciuta ?
.in ripida discesa e grondante ?
lusingata dal ricordo che imploravi dalla bocca
esondante di gioia
oltre un desiderio che non si affronta
come una stretta che mi intralcia la ragione ?

[fatti telo di pelle e palesa la tua forma
e non aver paura di saziarmi
io sono fatta di ossa e carne / e senza il tuo ambire
io non mi posso nutrire]

©Runa

ph©EvaLagren

[.carne fresca.]

Sei /di quella tranquillità che si fa carne
sdoppiata dalla visione di un sogno che si beve
come dalla bocca al corpo
in un crescendo esistenziale di senso
che brucia ai lati dei fianchi
e migra fluido fra le gote

Sei / la superiorità dei nervi
un’idea che stride fra i denti
fino all’inverosimile ascolto
di una voce muta esangue e dolce
impallidita dall’eco del ventre
e le sue desertiche scosse imbavagliate

Sei / quella paurosa meraviglia che si avvera
in un desiderio che dalla polvere prende forma
stretta in assurdi gambi di volere
masticati dalla forza di un grembo
segnato dall’incubo di una notte novizia
rigettata sotto il segno di pelle

” se c’è un senso a tutto questa perdita di ragione ..sei tu
che in un perpetuo avvinghiarti all’esalazione del cuore
macini caparbiamente il tuo ultimo battito
come fosse sale lavico a rigirarti l’estasi ”

 

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c’è una profondità di senso in questa assenza avversa che si fa cinghia di pelle asciutta fra i fianchi vuoti di fiati / come un’interazione di carezze e desiderio che fiorisce appena ci si rende conto che a volerlo si geme di un impulso vitale che ti porta fin oltre l’astratta sembianza di un mondo di carne .
c’è un onore che va rispettato , un altare che va pregato , un’idea che va zuccherata degnamente a manciate di baci e rivoli di brividi , come quando stacchi la testa dal corpo e le ossa sono un’estensione esatta del muscolo che ti priva della ragione .
sentirsi legate a questo strappo di vita è un sogno da cui non bisogna negarsi , è una mareggiata di ossigeno che si fa strumento a partire dalle cosce …è una balaustra che ti lancia stelle , pungenti come chiodi che ti affiorano sul seno .
©Runa