.p r e l u d e.

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.si distanzia il mio pensiero
.si sorprende della curiosa maliziosità
ingombrante / imbrattante
immobile quanto implodente
come l’aura del tuo corpo
che di sale mi si asciuga addosso

[sorseggio il preludio della conseguenza
con un respiro che reclama la tua voce in gola
e irriga il fiato che si riscopre d’anima indotta
alla carne mai sazia / alla sete mai vinta
ed io qui pronta lusinghiera a nutrire]

.restarò compiaciuta ?
.in ripida discesa e grondante ?
lusingata dal ricordo che imploravi dalla bocca
esondante di gioia
oltre un desiderio che non si affronta
come una stretta che mi intralcia la ragione ?

[fatti telo di pelle e palesa la tua forma
e non aver paura di saziarmi
io sono fatta di ossa e carne / e senza il tuo ambire
io non mi posso nutrire]

©Runa

ph©EvaLagren

L’inverno .adesso.

fbmilia

l’inverno è arrivato sulla mia pelle scabra
a bocca aperta / asciutta
in un andirivieni di versi morsi e pianti indotti_
e c’è solo la memoria [ ora ]
ad estinguere il solco blindato del mio essere
che sgranocchia a battiti lenti
il lutto del mio vivere inesistente

mi pervade [ ora ]
il misticismo celebrato dalla notte
che implicito placa apparentemente su di me
la riproduzione esatta del dolore
tornato dall’inferno per ritrovarmi ancora carne
e buio se serve
per un canto maledetto che a denti stretti mi smeriglia il nome

l’inverno è arrivato sul mio esalato difetto
disadornando le stanze vuote con silenzio di piombo
e teli d’organza per dirmi [ ancora ]
quanto la luce del sonno intatto possa nuovamente nuocere
al cigolio del mio ricordo arginato_
insaziato dall’esilio in terra rossa
dove striscio e nutro il mio cuore sanguinante

©Runa