[ d a y s r e m a i n i n g ]

obscure

that inhabits the dark rooms of my being
to the junction of the night more absent
up to where even the heart retracts
and insomnia love lies
seams Eye dawn
where / in retrospect my days remaining
it drops the precious idyll I
with my soul absent
and my death trembling
©Runa

[ questo mio corpo è un oscuro senso
che abita le oscure camere del mio essere
fino al bivio delle notte più assenti
fino a dove anche il cuore si retrae
e l’insonnia dell’amore giace
sulle cuciture degli occhi all’alba
dove / in senno ai miei giorni restanti
si stilla il prezioso idillio che ho
con l’anima mia assente
e la mia morte tremante ]©Runa 

22/10/2015

[ della mancanza e di tutto il resto ]

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tutto ha una forma d’accusa
una lega piegata sull’estensione caparbia
di un falò d’acciaio che acceca la notte
tutto si perde e si squama in diretta
con una visione castigata d’orgoglio
in una sciame di perdite che ne diviene poi fuoco

tutto è mancanza /

un rovescio di latte quotidiano
che si fa forza a piegarmi nel suo impulso
a colmarmi come ad attraversarmi
con un taglio netto che va da una gota all’altra /
senza frenare le risa sminuzzate da una corteccia di pelle
che mi castigano ancora
per il supporto dato al pianto

tutto / è quanto

©Runa

[ inedito 2014 ]

Il Pianto in Parti Uguali

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Continuo a sostituire il cuore con piccoli spazi che rammendo fra le mani e il polso
raccolti al collo per farmi sentire ancora quel brivido che di vita parla .
Mi divido in parti uguali su questa terra
e lo faccio attraverso la carne che mi ristora dal dolore
e dal tempo immemore di parole
come un fruscio di carta caduto sul corpo
a dirmi di scrivermi dentro quello che ancora alla voce non muore .
Avevo sperato di avere più aria nella bocca per poter dire
senza urlare / di quella paura che lenta mi affanna
e mi affama di un respiro che fa invidia alla notte
e a quella paura che lascia il segno sulle gote
frusciante di colare
che ammortizza il pianto e il suo elettrico vizio .
©Runa
24/06/2014

Nero su Nero

ph©Rosangela Betti
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ho moltiplicato ogni parola /
le ho segnate di nero sul cuore
piegandole come la notte
nell’attimo prima che esploda
e si faccia incarnato buio
sul mio corpo convesso esposto
fra te e le costole scomposte

ho decimato ogni respiro / bianco
intriso di dis.gelo e anima smisurata
che con fotogrammi di luna dipartono altrove
fra scaglie di lingua inchiodate al costato
convulse come vermi
a flagellarmi poi dentro
di una memoria ormai fatta di legno
come un pugnale scarno che elude la vita

sono stata gravida di ogni tua forma /
un rifugio d’acqua per ogni tua radice
sono stata naufraga e mai r.accolta a riva
un bruco mai nato con ali già rotte
/ sono stata un grembo fertile
per il tuo delirio
e la mia ennesima morte /

©Rosaria Iuliucci

La Vita Sottile

ph©Francesca Dafne Vignaga

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Questo in fondo non è altro che un mondo solo , una sfera goliardica di terreni spezzati fra loro che non mi dona gravità , umanità , ne il contro senso di un disimpegno terrestre che mi spinge nell’altrove , migliore , o alquanto singolare , e fa in modo ch’io resti scalza con passi incerti verso quella penombra notturna che viola ogni singolare logica di luce , e mi si stringe dentro la nuda carne come un cavo elettrico necessario a darmi l’ultimo istinto , con un grido impulsivo , un ultimo respiro , per mutare dentro questi passaggi senza uscita di un oggi assente squamati di domani .
Questo , in fondo , non è altro che il mio mondo , inaccettato , in discesa , in continua stanchezza , con eterni chiarori smielati sulla faccia a svelarmi senza pianto .
Niente mi salva da questa natura . Resto attratta da finestre nere sul mio essere , gravida di un’ esistenza insistente che becca l’ultima illuminazione di un corridoio irrisolto senza uscita .
[ sono stanca di questa vita troppo sottile ]

©Rosaria Iuliucci

[ in transito ]

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Gravidano senza peso sulle spalle i silenzi avvertiti in questo mattino aperto che nostalgico scende a patti con la sola voce che mi resta , avida dell’ultimo tempo appeso alle sole tracce di vento .
Mi scruta il presente , brusco è il suo appoggio sotto al mento che mi tiene lontana la voce , arginata dalle infinite verità nascoste nell’ombra di un futuro appeso allo sguardo che di nascosto copro placandone la pace .
E’ un emblema il mio stesso sentire , una delizia verso un’unica croce che porto nel cuore , una dolente attenzione che copiosa si serra sotto le ombre di una nebbia tagliata fine , ancora in vita , ceduta in corsa verso questa ricerca che mi terrà al riparo dal pianto , in una conca d’oro che senza presunzione non nuoce e non mi spoglia dal successivo dolore .
Mio malgrado è cosi che attendo ancora il fiato e la sue affinità con l’aria , ho scoperto di poter essere in ogni angolo di questa vita.

ph©Veronika Gilkovà / words©Runa

.sono senza testa.

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sono senza .testa. / sono senza .cuore.
sono un abbacinante luce che si contorce da sola
nella spasmodica ricerca di un buio che mi si posi addosso
.docile. / senza pretesa di carne .dentro.
e che mi faccia sua [ bruciante ] come petalo arso al sole
sono senza .pagina. / non sono mai stata .scritta.
sono un muro di carta privo d’edera
una foglia senza linfa
.selvatica. / senza saperne succhiare il peccato
come da questa vita [ che mi buca e mi butta via ]
©Runa / ph©Whitney Justesen

_dalla mia pelle in poi_

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il silenzio nella camera prende vita
e con esso il nome tuo
vinto di quella capacità di guardarmi dentro / attraverso /
che tramite l’attesa prende forma /
e poi tu / la tua .

il silenzio di questa camera ha la sua vita /
il suo silenzio a ticchettare intorno al letto
spinto e sospinto dall’odore che sale /
dalla mia pelle in poi .
©Runa

[ordino] .memorie.

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ordino le memorie accanto ai passi andati /
accartocciati in lidi arcani /
privi di spine e dalle rose spoglie /
nere .

ho amato ogni fiore del mio piccolo giardino /
ogni candida foglia vellutata accarezzata dal vento .

oggi restituisco a grappoli di sale questo mio spoglio prato /
un solco ormai avariato d’inesistente consistenza /
un malaffare per la mia corazza franata .
©Runa

-I.Ride Rossa-

Questo è quello che sappiamo fare bene .Questo è quello che non ci fa sentire sole .

Questo è ciò che siamo .

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Trasmuta l’iride
nel tempo che sconvolge e stravolge
srotolando un nastro di vita strappato / r o s s o
come quel tenue bacio fra le rime delle labbra
che appena ho perso in quell’attimo di avverbio
che era qui [ ed ora non so ]
Scandisce la luce
l’effluvio di un muto guardare
lasciato al ricordo .s p e z z a t o.
di un riscoperto silenzio .in m e t r i c a vivace.
sul disavanzo dell’anima
che suggerisce bellezza
all’angolo piegato nel fianco
reclamato di .l e g g e r e z z a.

©Rosy Iuliucci / © Ilaria Manazzone

ph©Fabrizia Milia  https://fabmilia.wordpress.com/

im.pure

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ho chiesto al cuore che tutto questo mi fosse risparmiato .
ho chiesto alla notte di non essere evacuata dal suo nero profondo .
oblio zuccherato di stelle che mi bacia dalla bocca in poi
per farmi essere a conoscenza di tutto e niente .
per essere viva e scegliere di morire / e di morire per poter dire di aver vissuto .

ho chiesto alla marcia delle mie preghiere che tutto questo si fermasse .
ho chiesto alla pazzia di donarmi un barlume di luce e che la verità mi fosse negata .
ho scansionato ogni centimetro del mio corpo pur di non svelare la mia intima follia .
e mi sono sminuita per poter amare ancora / mi sono flagellata per riuscire a sentirmi il cuore / mi sono rinnegata per poter riemergere nel solenne riso dell’ indimenticato Demone .

[ tutto questo è una purezza lezza ]
©Runa

[ a te ]

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con mano tesa
ti tengo stretto
come un sigillo
marchiato sul petto
flessibile sul cuore
senza recarti dolore

Io peso il tuo nome dalle labbra
Ti indosso d’ambivalente amore
Sei un brivido che freme e brucia
di una fiamma alta
che placa l’inferno che ho dentro

©Runa